Cosa fare del tuo TFR

Se sei un lavoratore dipendente del settore privato che entra per la prima volta nel mercato del lavoro, sei chiamato a decidere cosa fare del tuo Trattamento di Fine Rapporto (TFR) entro sei mesi dall’assunzione.

PUOI SCEGLIERE DI:

  • destinare a una forma pensionistica complementare le quote del tuo TFR ancora da maturare. La decisione di aderire alla previdenza complementare è irrevocabile. Tuttavia è possibile cambiare forma pensionistica complementare (si veda la sezione “Il trasferimento a un’altra forma pensionistica complementare”);
  • lasciare il tuo TFR presso il datore di lavoro. Puoi decidere anche in un secondo momento di destinare alla previdenza complementare il tuo TFR futuro; il TFR maturato fino a quel momento resta accantonato presso il datore di lavoro e sarà liquidato alla fine del rapporto di lavoro;
  • non effettuare alcuna scelta in modo esplicito (c.d. conferimento tacito). In questo caso, il tuo TFR confluisce automaticamente nel fondo pensione (negoziale, aperto o preesistente) previsto dal tuo contratto di lavoro ovvero, se il contratto individua più fondi, in quello al quale è iscritto il maggior numero di dipendenti della tua azienda; in assenza di un fondo pensione di riferimento, il tuo TFR viene versato a COMETA, che ha accolto le quote di Fondinps, forma pensionistica complementare appositamente costituita presso l’INPS, dopo la sua soppressione. In caso di conferimento tacito, il TFR affluisce a una linea garantita (che potrà essere modificata successivamente).

Recentemente, per favorire le adesioni alla previdenza complementare, si è consentito alle fonti istitutive dei fondi pensione di modulare la percentuale minima di TFR da conferire; in assenza di tale indicazione, il conferimento si intende totale (100%).

Se sei un dipendente pubblico al quale si applica il regime del TFR puoi scegliere di destinare il TFR alla previdenza complementare solo se esiste un fondo pensione di riferimento per la tua categoria.

Ultimo aggiornamento: maggio 2023